Il discorso del Console Onorario Stefano Barlacchi durante il Primo Convegno Internazionale di Studi su Igor Mitoraj
Il discorso del Console Onorario Stefano Barlacchi durante il Primo Convegno Internazionale di Studi su Igor Mitoraj

Il discorso del Console Onorario Stefano Barlacchi durante il Primo Convegno Internazionale di Studi su Igor Mitoraj

Di sotto pubblichiamo il discorso del Console Onorario Stefano Barlacchi durante il Primo Convegno Internazionale di Studi su Igor Mitoraj che si è svolto il 19 marzo 2024 a Pietrasanta.

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MOTORAJ E LE SUE ERELAZIONI CULTURALI
Primo Convegno Internazionale di Studi su Igor Mitoraj (in occasione dell’80mo anniversario della nascita e del 10mo della morte).

Martedì 19 Marzo 2024 – ore 9,30
Sala dell’Annunziata – Complesso di Sant’Agostino Via Sant’Agostino, 1 – Pietrasanta

Mi unisco senz’altro ai saluti ed ai ringraziamenti di S. E. l’Ambasciatore di Polonia in Roma Anna Maria Anders che a mia volta saluto e ringrazio per essere tornata in terra toscana dopo i fasti del 105mo anniversario dell’Indipendenza della Polonia festeggiati a Firenze lo scorso 10 novembre.

La Polonia è terra di eccellenze. In ogni campo dello scibile umano, dal pensiero all’azione, lo spirito e la cultura polacca illuminano scenari di modernità, creatività e di autentica generosità.
Pensate, il 3 maggio del 1791 la Polonia approva la prima Costituzione in Europa. Trattasi di una vera e propria avanguardia in campo giuridico e sociale; basti pensare che la Costituzione del 3 maggio è un atto politico condiviso tra il sovrano Poniatowski ed i suoi sudditi che, evidentemente, non considerava tali.

Inoltre, quattro spartizioni ed un’assenza dalle carte geografiche a cavallo di 3 secoli non impedirono a donne e uomini di Polonia di perseverare nello sviluppo dei propri territori, coltivando e difendendo le tradizioni nazionali ed incarnando nella creazione artistica la cultura polacca nel suo insieme. Cito a proposito solo alcune personalità a titolo di esempio:

Niccolò Copernico, scienziato rivoluzionario, capace di convincerci, 500 anni fa, che non è il sole che gira, ma la terra ferma su cui pesiamo; Ludwik Lejze

Zamenhof, medico oculista che vide nella creazione dell’esperanto la possibilità di abbattere gli istinti nazionalisti per la pace tra i popoli; Wladyslaw Anders, Generale Comandante del 2° Corpo d’Armata polacco che 80 anni fa, superando lo stallo e la stanchezza causata dai numerosi e vani tentativi operati dagli alleati, riuscì a penetrare la Linea Gustav nella storica Battaglia di Montecassino dando una svolta determinante alla guerra di liberazione nel 1944. 1944 che è l’anno di nascita di Igor Mitoraj che rappresenta l’espressione di un’arte diversa, ispirata a quella classica, ma fusa con elementi di modernità grazie al marmo e il bronzo che furono i materiali che da sempre lo accompagnarono nella realizzazione delle sue enormi ed evocative sculture; ispirate ai miti classici, ma incrociate idealmente con un mondo perduto ed una realtà contaminata dalla brutalità della storia; dal TINDARO SCREPOLATO di Boboli (per fare alcuni esempi a noi vicini), all’ANGELO CADUTO di Piazza dei Miracoli, sino al CENTAURO DI PIETRASANTA considerato il primo “atto d’amore” tra l’artista polacco e la cittadina versiliese.

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Quello che legava infatti Igor Mitoraj alla Toscana può essere definita una lunga storia d’amore e di profonda magnanimità.
Infatti, lo scultore di origine polacca, oggi qui celebrato e scomparso 10 anni fa, nel 1983, affascinato dal prezioso marmo di Carrara scelse Pietrasanta come luogo di vita e sede del suo studio.

Ringrazio dunque la Fondazione Igor Mitoraj di Pietrasanta, il suo Presidente Jean Paul Sabatiè ed il suo Consiglio Direttivo tutto, Il Sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e tutte le personalità che partecipano a questo importante Convegno Internazionale di Studi.

Inoltre, da fiorentino, ringrazio il Dottor Eike Schmidt per il grandissimo lavoro svolto durante il suo mandato di Direttore Generale del Complesso Museale degli Uffizi di Firenze e gli porgo i miei auguri per il nuovo incarico intrapreso da qualche tempo a Napoli.

Concludendo. Il Consolato Onorario della Repubblica di Polonia per la Toscana saluta i presenti e porge la propria disponibilità per future iniziative che diano diffusione alla conoscenza della cultura e del mondo polacco nella suo imponente significato storico per la Polonia stessa, per l’Italia e per l’Europa tutta.

Grazie e buon lavoro!